Fabrizio Marzo è conosciuto anche come “Fiocco”, nicname che usa abitualmente da diversi anni su pizza.it, vera enciclopedia sulla pizza a disposizione di chiunque voglia partecipare e attingere preziosi consigli e informazioni.
Allora Fabrizio, parlaci di te e della tua passione per la pizza
“La mia passione per le pizze nasce con me medesimo, porto infatti in petto, una piccolissima macchiolina tondeggiante che altro non e’ che una voglia di mia madre mentre mi portava in grembo ,mi disse: voglia di pizza, con annessa piccola grattatina, e voilà il mio destino, era già scritto sulla mia pelle.
Nasco a Torino, il primo giorno di primavera del 1961 da genitori tarantini che freschi sposi lasciarono il paesello per la grande città del nord.
Una storia come tante, mio padre poco più che ventenne era già un abilissimo gastronomo salumiere, e fin da piccolo, ricordo che l’arte culinaria a casa mia era cosa seria!!
Fù cosi che da semplice commesso mio padre acquistò il suo primo negozio con pochissimi contanti e qualche “chilo2 di cambiali.
Per proprie capacità e in pieno boom economico riuscii ad onorarle facilmente e la domenica ricordo l’immancabile cabaret di fresche bignole e la mia cameretta piena di giochi godendo di un infanzia sicuramente felice.
Ma veniamo alle pizze, mentre la radio diceva “chiamate Roma 3131” in un angolo del retrobottega, osservavo attento tutte le movenze di mio padre, il roteare velocissimo della frusta che a mano montava maionese, il coltello enorme che affettava velocissimo cetrioli sott’aceto che servivano poi per guarnire meravigliosi vassoi di capricciosa e insalata russa.
Ma quando apriva il piccolo fornetto bianco che conteneva quattro minuscoli tegamini e sfornava le pizzette….l’ambiente diveniva saturo di profumo intenso, meraviglioso e stimolava in me un solo pensiero; mangiare quella prelibatezza.
A scuola poi, fin dalla prima elementare, la mia merenda era oggetto di contesa, per i compagni e finanche la maestra!!
Tutti a chiedermi un assaggio, si trattava di quella pizzetta che mio padre piegava e farciva con prosciutto cotto, mozzarella, oppure salame e fontina, e gustata fredda era per me la migliore merenda del mondo.
Fu cosi che mio padre ebbe l’intuito di trasformare il suo negozio in una piccola pizzeria con soli 16 posti a sedere, pizza tonda al mattone e fu un successo.
Da allora mio padre è proprietario di due pizzerie a Torino, e a 70 anni suonati pur avendo pizzaioli preposti, cura personalmente gli impasti, e scatta come un ragazzino appena c’e’da far di pizza.
Arrivato all’età di nove anni, purtroppo i miei si separarono, fui affidato a mia madre e la mia infanzia prese una brutta botta.
Finite le medie, alla domanda: “cosa vuoi fare da grande?”..la mia risposta era sempre ferma e decisa: il pizzaiolo!!!
Trovai lavoro in una pizzeria di Torino all’età di 14 anni, e, non potendomi assumere subito, per un anno intero passavo tutte le settimane a chiedere se al compimento dei 15 anni il posto sarebbe stato sempre mio!!
Mi prendevano in giro sorridendo, ma la mia tenacia e voglia erano incredibili; guardavo il pizzaiolo operare e provando invidia, sognavo e agognavo il mio momento che sembrava mai arrivare.
Ebbene il 21 marzo, giorno del mio quindicesimo compleanno, fui assunto come aiuto cameriere.
Il pizzaiolo c’era ed era anche bravo, dannazione; mantennero la parola data ma non il ruolo.
In sala dovevano frenarmi, perché ero un fulmine e ricordo la morale del capo, “si al passo veloce, ma…correre mai!!”
La mia carriera da cameriere terminò nemmeno un mese dopo, il pizzaiolo ebbe una discussione con il capo e di sabato pomeriggio si tolse il grembiule e se ne andò.
Ricordo solo come batteva il mio cuore, quando il capo mi chiese di aiutarlo a sopperire tale assenza.
Fu una serata disastrosa, con le pizze che si attaccavano sul marmo ed uscivano in tutte le forme tranne che rotonde.
A fine serata il capo telefonava a chiunque potesse procurargli uno straccio di pizzaiolo e pubblicò un annuncio sul quotidiano La Stampa che però sarebbe uscito solo al martedì.
Ma nessuno, mai, occupò quel bancone.
Volli, come si dice…”fortemente volli”, e conscio degli errori commessi al primo impatto, quasi per magia, la domenica seguente le pizze iniziarono a prendere forma, colore e velocità.
Il lunedì che ne seguì ricordo ancora le parole del capo; “Fabrizio, queste sono le vere pizze!!”
Tre anni in quel locale, poi volli cambiare, mi presentai in quella che era a detta di tutti la migliore pizzeria di Torino, ed iniziai un percorso al fianco di un mostro salernitano che seppe trasmettermi l’arte come nessuno mai.
Dopo un anno circa presi posizione al bancone dell’unica Pizzeria rivale, all’epoca, a Torino, dove un altro maestro originario di Pozzuoli completò il mio sapere su tecniche particolari di lavorazione.
Oggi, a distanza di 33 anni, sono quello che alcuni definiscono..pizzaiolo star.
Dopo aver gestito alcuni locali in proprio, ed alcuni in società mi sono specializzato nelle inaugurazioni, laddove si debba avviare un locale, ed io per primo ritengo di avere le carte in regola per emergere. Collaboro con le mie creazioni, che sono veramente fonte di successo garantito. Questo mi permette di dedicare completamente il mio tempo solo ed esclusivamente alle pizze.
Le gratificazioni sono enormi, la disoccupazione non l’ho mai conosciuta, anzi spesso sono conteso, i guadagni sempre ottimi, e i riconoscimenti numerosi e tangibili.
Amo da sempre il mio lavoro, e quando sono altrove, magari per ferie, ci penso e mi manca.
La volontà di migliorare sempre è per me una vera e propria droga, la cura dei dettagli, che sono quelli che poi fanno la differenza, è minuziosa, ragionata e continuamente sperimentata.
Ho guadagnato in carriera tantissimo denaro, a fronte, secondo un calcolo approssimativo, di circa 800.000 pizze passate tra le mie mani, ma il denaro, forse, anche se necessario, è sempre stato l’aspetto più fastidioso.
Potessi farei pizze a tutti gratis, mi basterebbe solo quel cenno di capo, o un sorriso, oppure un complimento verbale, e il piatto vuoto.
Sarebbero per me, linfa vitale e magnificenza assoluta.
Saluti e abbracci a tutti i pizzaioli ed in particolare a tutti gli utenti-amici del forum di www.pizza.it
Fabrizio Marzo..(Fiocco)
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