Dopo l’incontro di Teano, il momento più solenne del Risorgimento, in cui Giuseppe Garibaldi aveva salutato Vittorio Emanuele II come primo re d’Italia, “l’eroe dei due mondi” si rifocillò con il suo stato maggiore in una taverna dove gli servivano pizze fumanti. Garibaldi, poi, era un habituè delle pizze. Giuseppe Baldi, suo aiutante e memorialista, racconta che, arrivato a Palermo con i “mille”, preferiva, in quel giugno 1860, gustarsi una pizza nelle bottegucce della Vucciría piuttosto che sedersi alle tavole delle grandi famiglie che volevano averlo ospite.
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