Gli italiani preferiscono l’olio Dop

Cresce il consumo di olio extravergine di oliva di origine protetta. Soprattutto nelle regioni del Nord Italia, l’olio Dop guadagna sempre più la fiducia del pubblico.

Agli italiani, soprattutto a quelli residenti nelle regioni del Nord, l’olio Dop piace sempre di più. È questo il dato – piuttosto sorprendente – che è emerso da una recente indagine elaborata da Unaprol su dati Iri Infoscan relativi all’anno 2007.
Partiamo dalle cifre: le vendite di oli con il bollino dell’Unione Europea hanno segnato un progresso del 3,8% in volume e del 6% in valore, con un aumento in termini di vendita di oltre 1 milione di euro. Questo nonostante il prezzo degli olii Dop sia di oltre 10 euro al litro.
La sorpresa deriva da due elementi principali: il primo è legato proprio al prezzo unitario al litro, nettamente superiore a quello dell’olio extravergine comune, mentre il secondo elemento inatteso è relativo all’aumento delle vendite di olio Dop, che stride con la flessione generale nelle vendite nel settore. Una diminuzione in media del 6%, con l’olio biologico e quello ‘italiano’ – quelli più ‘vicini’ al Dop – che hanno fatto registrare flessioni a tratti marcate: 2,5% per l’italiano e addirittura del 10% per quello biologico.
Le aree di diffusione, poi, offrono ulteriori spunti di riflessione. Se al Sud il consumo di olii Dop e Igt è sostanzialmente invariato, al Nord l’aumento negli acquisti è vistoso, tanto da trainare i risultati del segmento di mercato.
La ragione, fanno notare i responsabili Uniprol, è da ricercare nella lontananza dai centri di produzione. Se nelle aree in cui l’olio è produzione consolidata, i residenti utilizzano canali e strumenti propri per effettuare le proprie scelte, nelle altre aree i consumatori si affidano a certificazioni autorevoli. Più delle promesse di un olio ‘biologico, ‘naturale’ o ‘100% italiano’, appunto il marchio Dop dell’Unione Europea.
Una piccola vittoria per chi crede fortemente nella tradizione secolare della propria area di origine, e un buono spunto di riflessione per tutti quei privati o aziende che guardano più al prezzo che alla qualità.

Redazione Pizza.it

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