La pizza Margherita compie 120 anni e Napoli si prepara a festeggiarla degnamente. Domani alle 10:00, nella libreria Treves di piazza Plebiscito, l’assessore all’Agricoltura Francesco Emilio Borrelli presenterà il programma di celebrazioni, messo a punto dai fratelli Pagnani, titolari della pizzeria Brandi, che nel 1889 inventò la celebre pizza dedicata alla regina Margherita.
Nel programma, organizzato dall’agenzia di Nicola Catalano, è prevista anche una sfilata in abiti storici che rievocherà la nascita della pizza e uno scorcio della Napoli di fine ottocento.
Infatti Giovedì 11 un corteo di nobili, popolani, tamburini e sbandieratori in abiti di fine Ottocento attraverserà le strade della città per festeggiare il compleanno della pizza.
I festeggiamenti si concluderanno di fronte all’antica pizzeria Brandi dove 16 ‘marinai’ offriranno tranci di pizza rigorosamente Margherita.
Ad aprire il corteo ovviamente lei: la regina Margherita di Savoia a bordo di una carrozza.
“Nel 1889 nasceva il prodotto tipico per eccellenza – ha detto Borrelli. Le innumerevoli imitazioni che ci sono nel mondo dimostrano l’importanza di questa invenzione che ha portato Napoli nel mondo”.
La tradizione vuole che quella estate, il re Umberto I° con la regina Margherita la trascorsero a Napoli nella reggia di Capodimonte, come voleva una certa regola della monarchia, per fare atto di presenza nell’antico regno delle due Sicilie.
La regina era incuriosita dalla pizza che non aveva mai mangiato e di cui forse aveva sentito parlare da qualche scrittore o artista ammesso a corte. Ma non poteva andare lei in pizzeria, così la pizzeria andò da lei; ciò chiamato a palazzo il più rinomato pizzaiolo del tempo, don Raffaele Esposito, titolare della rinomata pizzeria Pietro il Pizzaiolo, che si trovava alla salita Sant’Anna, a pochi passi da via Chiaia.
Don Raffaele venne, vide e vinse, utilizzando i forni delle cucine reali, assistito dalla moglie donna Rosa, che era poi la vera maestra di pizze, la vera autrice di quelle classiche che furono presentate ai sovrani (le cronache del tempo ci hanno informato di tutto): una con sugna, che è una sorta di strutto, formaggio e basilico; una con l’aglio, olio e pomodoro, e una terza con mozzarella, pomodoro e basilico, cioè con i colori della bandiera italiana, che entusiasmò in particolare la regina Margherita, e non solo per motivi patriottici. Don Raffaele, da bravo uomo di pubbliche relazioni, colse al volo l’occasione e chiamò questa pizza “alla Margherita”, il giorno dopo la mise in lista al suo locale ed ebbe come si può immaginare innumerevoli richieste…
E questa è la storia vera; solo che la pizza alla margherita o pizza margherita, come si incominciò a chiamarla, passava per una novità, una invenzione vera e propria, mentre si sa che esisteva già prima. Non era considerata tra le più classiche e importanti però a Napoli si faceva già.
Per esempio, per un’altra regina, la borbonica Maria Carolina che di pizza era ghiotta, tanto che aveva voluto a corte, nel palazzo di San Ferdinando, un forno apposito. Carolina amava molto la pizza bianca, rossa e verde, ma forse, se avesse potuto immaginare che quelli sarebbero stati i colori dell’Italia unita sotto un’altra dinastia, che avrebbe cacciato la sua, non ne sarebbe stata più tanto entusiasta.
Gli eredi della pizzeria ancora oggi orgogliosi espongono nel locale la lettera firmata dal Gran capo dei servizi di tavola di casa Savoia Camillo Galli inviata a Raffaele Esposito Brandi. Nel documento, un po’ ingiallito dal tempo, si legge tutto l’apprezzamento della regina Margherita per la pizza.
Nessun commento presente